La relazione terapeutica: corpo a corpo

Dr. Gaetano Gallo Psicologo e Psicoterapeuta Saluzzo e Cavour

Il mestiere della psicoterapia non è determinato da quello che esplicitamente fa lo psicoterapeuta per i pazienti o dice ai pazienti. La chiave del meccanismo è nella modalità di stare soggettivamente e implicitamente con i pazienti.

Nella psicoterapia il punto nodale è creare livelli di sicurezza sufficienti, dentro la relazione, così da permettere al paziente di poter fare il percorso della scoperta di sé. La sicurezza si crea con la comunicazione emozionale ed implicita, corpo a corpo, piuttosto che utilizzando la parola.

Lo psicoterapeuta comunicherà, nella maggior parte dei casi, a livello non verbale, la comprensione e il rispetto, per il bisogno del paziente di cure e di affetto e per la rabbia e l’angoscia, determinate dal motivo che, il suo desiderio è stato denigrato e frustrato.

Il terapeuta tiene conto dei segnali non verbali dei pazienti, fa una valutazione della disregolazione, modificando il processo e il ritmo della terapia, per aiutarli a sentirsi al sicuro. Si comporta come una corteccia ausiliaria, agisce come un regolatore emozionale per lo stato disaregolato, con il risultato di creare un ambiente che aiuta a far crescere le strutture immature, che si occupano della regolazione affettiva dei pazienti.

Il terapeuta aiuta i pazienti, nel qui e ora, a restare consapevoli, notando attraverso la mindfulness, le componenti dell’esperienza interiore, che promuovono la regolazione.

Contemporaneamente il terapeuta funziona a un livello di ascolto e di interazione vicino all’esperienza, elaborando le componenti emotive e sociali che stanno fuori dalla consapevolezza. Infatti conversazioni non verbali efficaci, hanno luogo, quando ognuno riceve e manda in maniera implicita, indicatori significativi. 

Decodificare vuol dire ricevere le comunicazioni non verbali dell’altra persona. Codificare invece significa inviare messaggi non verbali che riguardano bisogni, pensieri ed emozioni. I movimenti del corpo sono i segnali che si vedono di questi dialoghi non consapevoli. Ognuno riceve il messaggio non consapevole dell’altro e invia un comportamento non verbale: mantiene o sposta lo sguardo, si inclina, si rilassa, si contrae, trattiene o respira in maniera profonda, avendo a disposizione un’infinità di possibilità.

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