La consapevolezza è il prendere coscienza, è vivere in armonia con il proprio sé e con il mondo. È la capacità di apprezzare con pienezza ciascun momento dell’esistenza. È prestare attenzione nel momento presente e senza presunzione. Conduce a una chiarezza, lucidità e accettazione maggiore.
Non essere pienamente presenti può voler dire lasciarsi scappare quello che è buono nella propria esistenza, come le potenziali risorse trasformative e di crescita insite in noi. Una consapevolezza insufficiente del nostro presente, produce automatismi nelle azioni e nei comportamenti, suggeriti dalle insicurezze e dai timori, e questo porta a nuovi problemi, che si accumulano e ci rendono bloccati e lontani dal contatto con la realtà. Smarrendo la fiducia, viene meno la capacità di indirizzare le nostre energie verso un fine di maggior felicità.
La consapevolezza è l’esatto opposto di prendere la nostra esistenza così come viene.
Vi è un’abitudine di non fermarsi sul presente e di privilegiare i momenti futuri. Questo porta a una mancanza di attenzione per il quotidiano in cui siamo coinvolti. Quando riusciamo nell’impegno di porre un’attenzione senza farci condizionare da pregiudizi, preferenze, antipatie, aspettative e proiezioni, possono aprirsi nuove possibilità, come l’occasione di liberarci dalle sbarre dell’inconsapevolezza.
La consapevolezza “è l’arte di vivere presenti a se stessi” e il principio base è non cercare di identificarsi con qualcosa di diverso dall’essere se stessi. È l’armonia con la propria natura profonda che libera va lasciata fluire all’esterno.
Ha a che fare con il mettere in discussione la nostra visione e la posizione che occupiamo nel mondo. È uno studio interiore della nostra natura e particolarmente della nostra mente, rimanendo in contatto con la pienezza del proprio essere, grazie a una sistematica osservazione e azione consapevole, che può renderci più capaci di vivere con soddisfazione.
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