L’ansia, o meglio la risposta ansiosa gli eventi, non ha sempre e necessariamente caratteristiche negative. È universale e rappresenta una componente necessaria della risposta dell’organismo allo stress. L’ansia viene considerata patologica quando si manifesta senza alcuna correlazione con apparenti cause esterne scatenanti, ha un’intensità tale da provocare un grado di sofferenza non sopportabile e una durata spesso cronica e può limitare il funzionamento della vita di tutti giorni. Quando diviene panico, può far credere o sentire alla persona di impazzire o di morire.
Sono disturbi d’ansia gli attacchi di panico, le ossessioni, le fobie, l’ansia generalizzata e le conseguenze di eventi traumatici o altamente stressanti.
Presenta varie componenti, come quella cognitiva che implica aspettative di un pericolo diffuso e incerto e una sensazione di pericolo imminente. La realtà viene vissuta come estremamente pericolosa e il se stessi come estremamente vulnerabile. Le persone hanno un pensiero catastrofico, pensando o prevedendo scenari molto negativi. Si può notare, a livello fisico, pallore, sudore e tremolio. Dal punto di vista emotivo, la paura, l’apprensione e la preoccupazione sono spesso accompagnate da palpitazioni, dolori al petto, respiro corto, nausea e tremori. Dal punto di vista comportamentale, l’ansia anticipatoia e l’evitamento, limitano gli spostamenti e il coinvolgimento in situazioni di vita o lavorative.
L’approccio EMDR offre l’occasione per potenziare le capacità e le risorse individuali, per affrontare le sfide quotidiane senza sentirsi in balia dei sintomi dell’ansia.
L’importanza dello stress, dei lutti, del maltrattamento in ambito familiare o di altri eventi di vita negativi, come fattori di rischio sono ormai ampiamente riconosciuti dalla letteratura sull’ansia. Con l’ EMDR si lavora sul ricordo di alcune esperienze che possono aver contribuito all’insorgenza del disturbo d’ansia, desensibilizzando e rielaborando i traumi del passato.