Gli attacchi di panico vengono descritti come un’improvvisa manifestazione di ansia o come un’escalation di quella già presente. Vi è un aumento progressivo e rapido di sintomi cognitivi e somatici. Possiamo considerare sintomi cognitivi la paura di morire o di diventare pazzo. Palpitazioni, tremori, brividi, capogiri, sudorazione, sensazione di soffocare, sono i più comuni sintomi somatici. Questo tipo di attacchi possono dipendere da una situazione specifica o prodursi spontaneamente. I primi possono dipendere da situazioni come luoghi affollati o l’ascensore, i secondi invece si manifestano in modo inaspettato.
Le persone che soffrono di attacchi di panico hanno paura di andare incontro ad alcuni eventi che possono essere fisici o mentali. Siccome hanno provato più volte l’esperienza dell’attacco di panico, queste diventano più attente alle sensazioni corporee, che interpretano come segni premonitori che possono condurre ad ulteriori attacchi. Si instaura quindi un circolo vizioso che culmina negli attacchi di panico.
L’attacco di panico è il prodotto di un’interpretazione catastrofica di eventi che possono essere sia mentali e fisici, che vengono vissuti come segnali di un qualcosa di disastroso che sta per succedere; per esempio, credere di stare per avere un attacco di cuore, di svenire o stare per soffocare, oppure il pensare di stare per impazzire.
I pazienti che soffrono di attacchi di panico, possono leggere la sensazione di capogiro come se di li a poco potessero svenire. Tendono a interpretare un aumento del battito del cuore, come se stessero per avere un attacco cardiaco. Gli eventi mentali, come una difficoltà di concentrazione, oppure la percezione di avere i pensieri che si accavallano in maniera confusa, possono venire interpretati come perdere il controllo della propria mente o del proprio modo di comportarsi.
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