Il DAG, cioè il disturbo d’ansia generalizzato è contraddistinto dalla preoccupazione, che si può definire come una sequenza di immagini e di pensieri negativi non controllabili. C’è una connessione tra la preoccupazione e la paura, così come tra la preoccupazione e la depressione. Ci si preoccupa per prevenire un potenziale pericolo, quindi la preoccupazione è una strategia per fronteggiare i pericoli, ma può trasformarsi a sua volta in un motivo di preoccupazione.
La preoccupazione si attiva causa di un pensiero intrusivo che può presentarsi sottoforma di immagini o di domanda del tipo “e se…?” (per esempio “e se mio figlio avesse un incidente?”). I pensieri intrusivi possono essere prodotti da fattori esterni come per esempio le notizie lette su Internet. Quando la persona si confronta con questi fattori, entrano in gioco convinzioni circa l’utilità delle preoccupazioni poiché vengono vissute come strategie di fronteggiamento, “preoccupandomi sarò preparato”, “se mi preoccupo affronteremo meglio la situazione”. Alcune convinzioni però sono negative e contribuiscono ad aumentare il livello di malessere “le preoccupazioni potrebbero farmi impazzire”, “le preoccupazioni sono impossibili da controllare”.
Il disturbo d’ansia generalizzato è caratterizzato da un’ansia grandissima e dalla preoccupazione che si reputa non controllabile. La contemplazione di scenari pericolosi provoca la comparsa di sintomi ansiosi anche di natura somatica. Se la preoccupazione e i sintomi vengono valutati come segnali di una catastrofe che sta per arrivare, si può avere un veloce peggioramento dell’ansia fino agli attacchi di panico.
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