Il dipendente affettivo comprende l’effetto devastante del proprio partner, però si comporta come un tossicodipendente che non può prendere la distanza dalla sua relazione.
Il bisogno di ricevere e di poter dare amore è positivo, purtroppo per alcuni la relazione affettiva diventa motivo di un grande sofferenza. Come una droga produce effetti distruttivi e se ci si trova in questa condizione si parla di dipendenza affettiva.
In psicoterapia di frequente si incontrano persone non capaci di chiudere legami che generano profondo turbamento e sofferenze che danneggiano la loro vita. Per non essere abbandonate diventano disposte a sopportare condizioni di degrado come per esempio lo sfruttamento economico o sessuale, le violenze e i tradimenti.
Come quando si dipende da una sostanza, il partner diventa il centro di tutto, l’individuo che soffre di una dipendenza affettiva va verso una chiusura, evitando gli altri. Abbandona hobby e interessi, la resa sul lavoro cala poiché la mente è carica di problematiche riguardante il proprio rapporto e una grande quantità del proprio tempo viene spesa nel tentativo di risolverle.
La persona dipendente giustifica il partner, mente, si isola e per proteggerlo non chiede di essere aiutata. Si sente inadeguata e convinta che non può essere amata e vive nella costante paura di essere lasciata. È sempre disponibile e pronta al sacrificio poiché è illusa che se si comporta così il legame avrà stabilità e durata.
Chi ha una dipendenza affettiva vuole l’amore da partner anaffettivi, quindi non in grado di dare amore. È il fatto di essere rifiutati che produce il meccanismo della dipendenza. Più c’è freddezza e più c’è sacrificio fino all’annullamento di se stessi. E come un giocatore d’azzardo si rincorre ciò che si perde non riuscendo a chiudere il gioco.
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