Linguaggio non verbale

Dr. Gaetano Gallo Psicologo e Psicoterapeuta Saluzzo e Cavour

Una grande fetta della cura, di un paziente disturbato emotivamente, dipende dalla comprensione di modelli significativi, di cui può non essere consapevole. Una volta fatto questo si chiede al paziente di analizzare quei modelli per capire se hanno ancora una validità.

Nella psicoterapia sensomotoria, il comportamento non verbale che è tangibile e visibile, ci racconta la storia di un modello operativo interno e questo è una fonte continua di esplorazione, durante la seduta.

Il terapeuta rimane attento per comprendere i segni non verbali, che sono chiamati indicatori e sono rappresentati da uno stile di comunicazione o da un comportamento, che possa suggerire una connessione con i ricordi precoci o emozioni particolari.

I comportamenti non verbali permettono al terapeuta di formulare delle domande: “quale tipologia di convinzione implicita il paziente sta esprimendo in questo momento? Quali tipi di situazioni dell’infanzia possono avere stimolato lo sviluppo di queste convenzioni o schemi?

Le comunicazioni di tipo non verbale e verbale possono entrare in contraddizione e nascondere segni dell’esperienza interiore oppure renderli espliciti. Una persona potrebbe comunicare di stare bene e nello stesso tempo il terapeuta nota la contrazione delle sue labbra, lo spostamento dello sguardo e la forma delle sopracciglia che si aggrottano. Un altro paziente, per esempio, mentre racconta di quanto è deluso, sorride. Una parte infantile potrebbe sentirsi disperata e con una postura collassata, l’altra parte del paziente potrebbe invece sfidare le persone che ha davanti ed avere una postura differente. 

Il paziente che da la mano mentre si protende, nello stesso momento si spinge indietro o ha lo sguardo rivolto verso un’altra parte. Questa condizione potrebbe rivelare parti dissociative del sé, con comportamenti che si contraddicono tra di loro e simultanei.

Riconoscere i segnali non verbali, interrompendo l’automatismo dei comportamenti è più efficace rispetto al discutere della storia che ha prodotto tali indicatori. L’osservazione di ciò che avviene, invece di interpretare, condurre l’attenzione lì in maniera ripetitiva, sono azioni che tendono a disinnescare l’automatismo.

Quando alcuni precisi comportamenti non verbali vengono definiti e osservati, la loro esplorazione può mostrare una strada per capire e modificare i modelli operativi.

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