La persona che soffre di ortoressia è ossessionata dal mangiare in maniera sana, anche se ha una conoscenza superficiale delle buone norme dell’alimentazione. Sul cibo è fanatica e sente una superiorità, per cui disprezza quelli che non si nutrono, mangiando sano.
Caratteristiche di questo disturbo sono: passare ogni giorno più di 3 ore pensando al mangiare, scegliendo i cibi che fanno bene, più che per il gusto. Provare colpa se non si seguono le diete e sentire padronanza verso di sé quando ci si alimenta in maniera corretta. L’ortoressia fa parte del gruppo delle dipendenze moderne, quelle caratterizzate da ossessioni e compulsioni, in cui ci si fissa sulla qualità a differenza dell’anoressia e della bulimia, che si fissano invece più sulla quantità dei cibi.
Chi soffre di questa dipendenza presenta un comportamento ossessivo che riguarda il selezionare, il preparare e il consumare il cibo, organizzando i pasti con largo anticipo con l’intento di acquistare alimenti senza pesticidi, senza sale o zuccheri o modificati dal punto di vista genetico. I cibi vengono preparati usando metodi che non siano dannosi, quindi vengono utilizzate certi tipi di stoviglie e particolari cotture.
Tutto ciò può portare all’isolamento e all’insoddisfazione sociale e degli affetti per colpa delle continue preoccupazioni e della presenza di un regolamento autoimposto molto rigido. Le deviazioni minime producono depressione, rabbia, colpa fino a forme di somatizzazione come il vomito e le nausea. Il senso di colpa porta l’ortoressico a diventare più rigido, dentro circoli viziosi di ansia sempre più grande.
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